Rovesci d’autore sull’erba più prestigiosa del mondo, sguardo magnetico e un’eleganza che va oltre il campo. A Wimbledon, Musetti conquista anche la moda: è il nuovo ambassador di Bottega Veneta.
Londra, Wimbledon, Centre Court. Il profumo dell’erba appena tagliata, il silenzio sacro che precede ogni servizio, e un giovane italiano che sembra nato per questo palcoscenico. Lorenzo Musetti, 23 anni, ha fatto il suo ingresso nel torneo più iconico del tennis non solo da protagonista del ranking mondiale – attualmente numero 7 – ma anche come nuova icona di stile, fresco di nomina come volto ufficiale di Bottega Veneta.
Il marchio guidato da Matthieu Blazy, sinonimo di raffinatezza non urlata, ha scelto proprio lui: tecnico, elegante, contemporaneo, con quel mix di talento e understatement che fa impazzire la Gen Z e seduce il fashion system. E d’altronde, a guardarlo muoversi sul campo, con i suoi rovesci a una mano che sembrano coreografie pensate da Wim Wenders, la scelta appare perfettamente coerente.
Musetti a Wimbledon: vittorie, visione e visibilità
Sul campo, Musetti ha battuto il primo avversario in tre set, confermando che questa edizione di Wimbledon potrebbe essere qualcosa di più di una tappa di passaggio. “Mi sento bene, sto giocando il mio tennis”, ha dichiarato dopo il match, con il tono calmo di chi sa che ha ancora molte carte da giocare.
Fuori dal campo, invece, è arrivato l’annuncio: Bottega Veneta ha scelto Lorenzo come suo nuovo ambassador globale, con una campagna già scattata in esclusiva tra le vie di Notting Hill e i corridoi nascosti dell’All England Club. Pelle abbronzata, polo in maglia, occhiali da sole sfuggenti e uno sguardo che buca l’obiettivo: il nuovo volto della moda maschile ha il profilo di un atleta con l’anima d’artista.
Sportivo, ma con grazia. E sempre più star
Nato a Carrara, cresciuto a La Spezia tra campi in terra rossa e sogni d’oro, Lorenzo Musetti è tutto fuorché convenzionale. Ama il cinema, sognava di fare l’attore, legge fantasy, mangia lasagne e gioca come un veterano. E ora, dopo aver battuto Djokovic a Monte Carlo, Berrettini a Napoli e aver raggiunto la Top 10 ATP, mette a segno un altro colpo: diventare simbolo del lusso italiano nel mondo.
Perché in fondo, Musetti è così: tra sport e stile, tra ace e allure, tra racchetta e red carpet. E a Wimbledon, la sacra cattedrale del tennis, è arrivato non solo per vincere, ma per restare. E per lasciare il segno, in campo e nei guardaroba.