Angelina Jolie, la diva che trasforma il dolore in eleganza: “Couture” incanta Roma

Alla Festa del Cinema di Roma 2025, l’applauso più lungo è stato tutto per lei: Angelina Jolie, che con il nuovo film Couture diretto da Alice Winocour ha riportato la magia delle grandi dive sul red carpet e dentro la sala. Un’opera che unisce alta moda e fragilità umana, un dramma intimo cucito con il filo dorato dell’eleganza.

La trama: moda e vita intrecciate

Jolie interpreta Maxine, regista parigina chiamata a orchestrare una sfilata cruciale durante la Settimana della Moda. Mentre abiti, tessuti e modelli prendono forma, la sua vita si spezza: una diagnosi di tumore al seno la costringe a confrontarsi con la propria vulnerabilità. Intorno a lei gravitano altre due protagoniste: Angèle (Ella Rumpf), truccatrice di talento che sogna la scrittura, e Ada (Anyier Anei), modella sudanese strappata al suo desiderio di diventare medico. Tre donne, tre percorsi diversi, un unico filo conduttore: la lotta per restare fedeli a sé stesse in un mondo che pretende perfezione.

Jolie, icona senza tempo

Il film vive soprattutto della presenza magnetica di Jolie: intensa, misurata, capace di trasmettere il peso della malattia senza indulgere nella retorica. La sua Maxine è fragile e potente al tempo stesso, e diventa il riflesso di una diva che negli anni ha fatto della propria resilienza personale un manifesto. Sullo schermo, ogni sguardo e ogni gesto diventano couture: un ricamo di emozioni che brilla più di qualsiasi abito di scena.

Una favola incompiuta

Alice Winocour costruisce un film che mescola backstage scintillanti e momenti di profonda intimità, portando lo spettatore dentro il cuore contraddittorio della moda: un universo di bellezza che sa nascondere ferite e fragilità. Ma l’opera non riesce sempre a bilanciare le tre storie, lasciando le comprimarie in secondo piano e affidando a Jolie quasi tutto il peso narrativo. Il risultato è un racconto potente ma a tratti disomogeneo, come un abito che non trova la sua linea definitiva.

Perché vederlo

Nonostante i limiti di scrittura, Couture rimane un film da non perdere. È un viaggio estetico e sensoriale che mostra il volto umano dietro le passerelle e racconta la solidarietà femminile in modo sincero e commovente. Ma soprattutto è l’occasione per vedere Angelina Jolie al suo meglio, una diva che continua a reinventarsi e che, con questo ruolo, conferma di essere molto più di un’icona: un’artista capace di rendere il dolore universale e la bellezza un atto di resistenza.

“Couture” è la dimostrazione che, a volte, la vera eleganza nasce proprio dalle cicatrici.

 

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Stefano Germano, laureato presso l'IULM, è un appassionato di TV e cultura moderna e new media è sempre alla ricerca delle storie più intriganti e delle tendenze culturali del momento.