La vita ruota intorno a quattro sensi: amare, soffrire, lottare e vincere. «Ho passato momenti difficili, ma adesso voglio solo dedicarmi alla musica che è semplicemente tutta la mia vita» – Così risponde con un sorriso coinvolgente e la luce negli occhi di chi ha vinto un’importante battaglia personale, la popstar americana Anastacia, una delle performer tra le più popolari, glamour e affermate del panorama musicale internazionale. Dal suo debutto nel 2000 con il brano “Not That Kind” fino ad oggi la cantante di “Left outside alone” ha collezionato una serie di successi mondiali dimostrando, in quasi venti anni di carriera, non solo di essere un’eccezionale e carismatica performer, capace con la sua potente voce rock di ispirare fan in tutto il mondo, sia sul palco che dietro le quinte, ma di essere anche un esempio di forza e tenacia mutando le sfortune personali in maggiore forza dando luce ad una personale “Resurrection” quasi a suggellare un destino già scritto nel proprio nome, che in greco antico indica colei che risorge dalle proprie ceneri. Il suo ultimo album intitolato “Evolution” continua a dimostrare una sincera aderenza tra arte e vita vissuta, trasmettendo in ogni brano il coraggio di affrontare ogni tipo di ostacolo e di rialzarsi sempre, anche nei momenti più difficili. Ma non è tutto la “Queen of spock” ,costantemente proiettata verso nuovi progetti, sarà impegnata dal prossimo anno con “We Will rock you”, un musical ispirato ai più grandi successi della band di Freddie Mercury, che non mancherà con la sua inconfondibile voce di sorprendere e stupire il pubblico di tutto il mondo. Noi di Domanipress abbiamo avuto l’onore di ospitare nel nostro salotto virtuale Anastacia e di parlare con lei di musica, vita e di felicità da conquistare tra ricordi e nuovi traguardi.

Tra una tournèe soldout e l’altra sempre in giro per per il mondo, ti stai preparando per interpretare il personaggio di “Killer Queen” nel musical “We Will Rock You”; come vivi questa sfida artistica?

«Quando ho ricevuto l’invito a partecipare al musical ho subito pensato che poteva essere per me un’ esperienza ricca di stimoli interessanti, adoro alla follia Freddy Mercury. Sono davvero entusiasta ed impaziente di catapultarmi in questa avventura, è come andare alla scoperta di un territorio inesplorato che non conosci; inizierò le prove a novembre e poi finalmente sarà il turno degli spettacoli che sono pianificati per l’anno prossimo. È tutto nuovo per me e allo stesso tempo surreale, non vedo l’ora di incominciare a lavorare a questo progetto e spero di rendere giustizia alle incredibili canzoni dei Queen».

Freddy Mercury disse: “Ho sempre saputo che ero una star, ora il mondo intero è d’accordo con me” Tu quando hai capito che volevi dedicare la tua vita alla musica?

«Ho sempre amato il mondo dello spettacolo, l’osservavo timidamente pensando un giorno di poterne farne parte, il mio sogno non era quello di diventare una cantante ma di essere una ballerina professionista. Sembra strano lo so, non avrei mai pensato di intraprendere una carriera nella musica. Con il tempo per motivi diversi è come se tutto l’universo si fosse allineato per regalarmi l’opportunità di capire che la mia strada era quella della musica…io ho ho colto l’opportunità e ho preso quella che poi era la mia vera attitudine. Oggi mi considero per questo una persona fortunata, perché faccio ciò che amo, ma ovviamente non mi paragonerei mai a Freddy Mercury lui è una vera icona, irraggiungibile da tutti».

A proposito di icone Elton John è stato uno dei primi a credere in te…

«Si, con Elton abbiamo tanti bei momenti insieme che ci legano, lui è stato per me una vera luce guida e lo amo da morire. Uno tra tutti ricordo quando abbiamo cantato insieme “Saturday Night’s Alright“, quello è uno dei miei momenti insieme a lui che preferisco, lo riguardo sempre con grande piacere. Purtroppo a causa dei molti impegni di lavoro e al fatto che siamo sempre in giro per le tournée non riesco ad incontrarlo tutte le volte che vorrei. Ogni volta dobbiamo capire dove siamo entrambi e pianificare un punto d’incontro comune e come potrai intuire non è sempre semplice farlo».

Quale è il suo consiglio che ricordi con particolare affetto?

«Posso dirti che Elton John mi ha sempre dato molti consigli preziosi sia umani che professionali, nel corso degli anni, che mi hanno aiutato ed ispirato; lui non è semplicemente un grande artista ma anche una persona fantastica e sapere di poterlo considerare un amico è per me un dono oltre che una grande gioia».

Sei protagonista di palchi internazionali importanti ed hai da sempre un rapporto speciale con l’Italia duettando con artisti nazionali come Eros Ramazzotti, Luciano Pavorotti e Umberto Tozzi. Cosa ricordi di queste collaborazioni?

«Ogni volta che penso e rivivo quei momenti devo solo darmi un pizzico per ricordarmi di essere sveglia! Mi ritengo fortunata ho avuto l’opportunità di cantare con alcune leggende italiane come il grande maestro Pavarotti o artisti del calibro di Eros Ramazzotti. Hanno tutti un posto speciale nel mio cuore e tengo a dirti che anche l’Italia ce l’ha. I fan italiani sono tra i più affettuosi e amorevoli, in tutti questi anni di carriera mi hanno sempre supportata e fatto sentire ogni volta a come a casa».

Durante i tuoi tour nel belpaese hai avuto modo di visitare le città italiane? C’è un luogo che preferisci?

«Sfortunatamente non ho mai avuto l’occasione di esplorare molte città città italiane, perché di solito prima di un concerto sono in hotel o su un tour-bus pronto partire per un’altra città lontana, quindi di tempo libero per dedicarmi ad osservare le bellezze dei luoghi in cui mi esibisco ne rimane sempre davvero poco. Tra tutte le città però ne ricordo una in particolare, Positano, quello per me è uno dei luoghi più belli al mondo. Quando posso dedicarmi a me stessa mi piace passare del tempo tra i suoi paesaggi e perdermi tra gli orizzonti e la natura».

Il tuo ultimo album “Evolution” nei testi esprime un forte spirito combattivo e ha come tema l'”empowerment”. Il tuo nome in greco significa “risurrezione” e spesso ti sei definita una guerriera parlando al pubblico delle tue lotte personali come quella del cancro al seno. Qual è stata la tua arma per combattere e superare le avversità della vita?

«Non è stato un periodo facile, sono stati giorni bui, ma sapevo di poter contare su una forte energia di supporto intorno a me con tutto l’amore dei miei amici e familiari e, in definitiva, dei miei fan. Loro sono stati la vera forza che mi faceva andare avanti nella lotta ogni giorno, e questo mi impediva di arrendermi. Non penso che avrei potuto superare le difficoltà senza di loro. È estremamente importante avere un sostegno intorno a te che ti aiuti combattere e andare avanti, anche quando sembra tutto difficile».

Il tuo destino da guerriera si è manifestato sin dalla tenera età quando hai scoperto di essere affetta dal morbo di Chron….

«Credo che ognuno di noi nel suo percorso è chiamato a combattere delle battaglie individuali più o meno impegnative, bisogna capire che imparare a crescere è sempre un procedimento complesso fatto di conquiste. Il miglior consiglio da dare a chiunque stia affrontando un periodo difficile è solo dirgli che se si trova la forza di andare avanti e di combattere andrà sempre tutto per il meglio. Potrebbe non sembrare così nell’immediato, ma lo sarà».

Qualche tempo fa hai raccontato la tua infanzia, le tue vicissitudini e quelle di tuo fratello autistico. Se potessi tornare indietro nel tempo, oggi che hai superato montagne insormontabili, quale consiglio daresti alla piccola Anastacia?

«Alla piccola me gli direi: attraverserai le difficoltà della vita e ne uscirai più forte e più felice di prima. Le cose futili in realtà non contano, sono i valori come quello dell’amore della famiglia, gli amici e una vita sana, che contano più di tutto, il resto non ha alcuna importanza».

La popstar Madonna, in una recente intervista, ha affermato di sentirsi discriminata dalle radio e dai media per la sua età non più verde… Anche a te è stato chiesto di mentire sull’età all’inizio della carriera. Sei d’accordo con Miss Ciccone?

«La questione dell’età non è assolutamente qualcosa a cui penso ora. All’inizio della mia carriera non riuscivo a capire cosa avrei dovuto essere per gli altri, quindi ho semplicemente scelto di essere me stessa e di smettere di preoccuparmi. Alla fine penso che la mia voce e il mio successo superassero qualsiasi problema sulla data di nascita, quindi il fattore anagrafico è diventato un argomento davvero poco importante per me».

Il mondo della discografia ai tempi dei talent show e di Spotify è radicalmente cambiato rispetto ai tuoi inizi. Oggi quali artisti tra le nuove leve preferisci?

«Ci sono diversi artisti della nuova generazione che seguo e che apprezzo, al momento sono innamorata di Nel Yebba, la sua traccia con Mark Ronson “Don’t leave me lonely” è un pezzo bomba davvero incredibile».

Qualche tempo fa hai pubblicato un album di cover prodotto da Glen Ballard dal titolo “It’s a man world“…ma secondo te davvero è più facile fare rock se si è uomo?

«Ascoltando l’album tu che idea ti sei fatto?(ride). Per quel progetto ho interpretato dei grandi classici del rock come “Best of You” dei Foo Figheters e “Dream on” degli Areosmith. Ovviamente il titolo era una divertente provocazione, le donne possono essere rock…eccome».

Ti racconti spesso sui social raccontando la tua vita mostrandoti anche senza filtri…come vivi il tuo rapporto con i social network?

Mi piace comunicare attraverso i social media perché mi permettono di entrare in contatto con i followers di tutto il mondo in maniera diretta senza porre limiti. Cerco di usarli spesso, ma tutti i miei fan sanno che sono tech-stacia, avvolte le cose non vanno secondo i piani e quindi combino guai! Ma va bene così, faccio del mio meglio per prendermi un po ‘di tempo per mostrare alle persone quello che faccio, tra uno stage e l’altro, e mi piace anche sapere cosa stanno facendo i miei fan, mi fa sentire costantemente vicino a loro. Sarebbe davvero difficile mantenere una connessione con il mondo se non li utilizzassi, specialmente quando mi trovo in un paese e un fuso orario completamente diverso».

Come ultima domanda parafrasiamo sempre il titolo del nostro magazine e chiediamo come vede il “Domani” Anastacia, quali sono le tue speranze e le tue paure?

«Per il Domani voglio solo continuare a seguire ciò che amo, fare musica e girare il mondo. Voglio farlo per il resto dei miei giorni…se qualcuno o qualcosa vorrà fermarmi dovrà trascinarmi fuori dal palco con la forza!».

Simone Intermite

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Direttore editoriale del portale Domanipress.it Laureato in lettere, specializzato in filologia moderna con esperienza nel settore del giornalismo radiotelevisivo e web si occupa di eventi culturali e marketing. Iscritto all’albo dei giornalisti dal 2010 lavora nel campo della comunicazione e cura svariate produzioni reportistiche nazionali.