Alla scoperta del ginseng indiano, alleato prezioso del benessere

Mantenere una situazione di benessere generale è il desiderio di tutti. Un sonno di qualità e un livello adeguato di energia aiutano oggettivamente ad affrontare meglio le giornate. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario fare attenzione all’alimentazione, che deve essere sana ed equilibrata, ma anche allo stile di vita in generale, che deve essere caratterizzato da un adeguato focus sull’attività fisica.

Nelle situazioni in cui è scientificamente individuata una carenza di nutrienti, ci si può orientare verso le piante adattogene. Tra le più apprezzate troviamo il ginseng indiano, arbusto originario del subcontinente e noto anche con il nome di ashwagandha e Withania somnifera. 

Quando si parla dei benefici dell’ashwagandha – ingrediente spesso scelto per la composizione di supplementi naturali di alta qualità – si apre un capitolo estremamente ampio.

Dati scientifici alla mano – in particolare uno studio randomizzato che ha confrontato gli effetti della sua supplementazione con quelli dell’assunzione di placebo – il ginseng indiano può favorire l’aumento della forza muscolare in chi si dedica all’allenamento di resistenza.

Unica al mondo per via del suo speciale concentrato di sostanze bioattive, è impiegata da tempo immemore nell’Ayurveda. Trattandosi di una pianta adattogena – ossia in grado di incentivare, in maniera aspecifica, la resistenza dell’organismo umano agli stimoli stressogeni che arrivano dall’esterno – è utile anche in altri casi.

Quando la si chiama in causa, infatti, è importante ricordare la sua capacità di favorire il rilassamento e, in alcuni casi, di ridurre i tempi di addormentamento. Inoltre, questa pianta, che può crescere fino a due metri di altezza, si contraddistingue per un’interessante efficacia antiossidante. Ciò significa che è in grado di tenere sotto controllo l’azione dei radicali liberi e di ottimizzare le difese naturali dell’organismo.

Valida alleata del recupero muscolare, la Withania somnifera, quando è scelta come ingrediente di integratore viene trattata curando il processo di estrazione senza l’utilizzo di sostanze chimiche. Il motivo è molto semplice: in questo modo, si riesce a mantenere ottimale la concentrazione dei principi attivi.

Da non dimenticare è il fatto che, per apprezzarne al massimo gli effetti positivi nell’integrazione – che non sostituisce mai l’alimentazione sana – la sua azione deve essere coadiuvata da altri ingredienti, come per esempio il magnesio bisglicinato, caratterizzato da un legame con due molecole dell’amminoacido glicina e noto per l’alto livello di biodisponibilità.

Concludiamo rammentando che, prima di procedere con l’assunzione di qualsiasi integratore, è il caso di definire, con l’aiuto del medico, la composizione specifica dei supplementi.

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