Fuorisalone: in mostra l’arte cinese all’Asian Design Pavilion

Anche la grande arte contemporanea cinese al Fuorisalone: presso l’Asia Design Pavillon (al grande hangar espositivo del Megawatt Court di via Watt 15, Milano) e con il Patrocinio del Comune di Milano saranno ospitate le opere di due degli artisti più importanti della cena contemporanea cinese. Zhangh Hongmei, reduce di oltre un mese di mostre, grandi installazioni presso l’Università ed eventi di grande successo a Torino, porterà a Milano i suoi “vasi”: un esempio perfetto della capacità di questo artista di coniugare la tradizione artistica ed artigiana cinese con l’arte contemporanea, con colori vivi, che permettono letture inaspettate, portando la tradizione il passato e persino la memoria della marzialità guerriera della Cina ad essere vivo e pulsante, esistente l’oggi. Xu De Qi porterà invece le sue maxi opere “pop”: anche in questo caso la tradizione cinese si sente, si vede, si tocca, ma invece che l’eco della marzialità dei guerrieri, ci si immerge nella leggerezza delle fanciulle, degli accessori di moda, del mare. Quasi una atmosfera Wharoliana che si parla di una Cina ancora più inaspettata, delicata e divertente, apparentemente superficiale, che però nasconde una precisa scelta stilistica e riferimenti simbolici. Atlante geografico alla mano: all’ASIA DESIGN PAVILION, si spazia dal medio all’estremo Oriente per restituire in tempo reale una fotografia di alcune aree che nell’ultimo decennio sono cambiate velocemente, innescando spirali di trasformazioni radicali ancora in atto: Cina, Giappone, Thailandia, Cambogia, India, Corea, Singapore, Turchia, Iran e Qatar sono i paesi che saranno rappresentati da designer, studi e organizzazioni di design che hanno scelto il Fuorisalone per proporsi su un palcoscenico globale. Non solo industrial o product design all’ADP che si pone come il barometro della creatività di questo continente, sfaccettato e composito, spaziando trasversalmente dall’arte contemporanea all’architettura, dalla moda al food. Presso l’Asia Design Papillon si potrà gustare cibo asiatico grazie ad ORIENTAL MILANO, bere Tofu drink grazie al progetto di design Tofoo di Xijing XU, Tian WU e Yue LIU, acquistare oggetti di design grazie al temporary store di HANDS ON DESIGN e libri grazie al temporary bookshop di LIMOND. Dentro il padiglione Radio We trasmetterà live il programma Orient Express, mentre PUZZLE ART allestirà il padiglione espositivo con grandi banner che permetteranno di ammirare artisti cinesi e coreani. L’area esterna sarà invece un affascinante giardino giapponese grazie a CRESPI BONSAI per un momento di pausa all’aperto. Il tutto per rinsaldare i ponti di collegamento tra la cultura asiatica e quella europea. Infine nel quartiere Sarpi, là dove è nato il primo “bridge” tra Oriente ed Occidente grazie a Sarpi Bridge_Oriental Design Week, lo spazio Torre Liprando metterà in mostra Zhang Hongmei creando così un legame artistico e di collaborazione con ADP. Un’ultima novità: l’ASIA DESIGN PAVILION sarà raggiungibile dall’Asia grazie ai voli di TURKISH AIRLINES e da Milano con un tragitto in battello navigando il Naviglio Grande. Note critiche e biografiche Zhang Hongmei rappresenta una generazione che, diversamente dalla precedente, non si è adagiata su una facile rilettura della produzione artistica occidentale, ma ha attuato una presa di coscienza della propria storia, recuperando un personale senso estetico e solide qualità pittoriche, attirando così l’attenzione del mercato e della critica più attenti. In quest’ottica Zhang Hongmei rappresenta uno spaccato della recente svolta della giovane pittura cinese, alla ricerca di strade espressive che, senza necessariamente rinnegare la vocazione figurativa, diano voce al sentire delle nuove generazioni. Artista completa e versatile, docente di disegno tessile e vicedirettrice del dipartimento presso la Shandong University, oltre ai dipinti realizza sculture, ceramiche e tessuti. La sua intensa attività espositiva comprende mostre e collaborazioni negli Stati Uniti, nel centro e sud America e, in Europa, al Centre Pompidou di Parigi (2012), all’Istituto Culturale Cinese di Berlino (2012), a quello di Madrid (2013), e alla Biennale di Venezia (2015) nell’ambito del “Friendship Project China” promosso dalla Repubblica di San Marino. Zhang Hongmei, adopera nei suoi lavori tessuti colorati ecologicamente compatibili per creare quegli effetti che richiamano le tecniche della tradizione cinese, dalla pittura ad inchiostro alle carte ritagliate, dimostrando così che si può “fare pittura” con qualsiasi cosa, l’importante è avere un’ispirazione profonda capace d’incuriosire e far riflettere. Le tele esposte evocano, pur con le forme astratte che le popolano, paesaggi naturali, metropolitani, cieli nuvolosi o semplici immagini, filtrati e trasfigurati dal recupero della memoria. Saranno in mostra anche vasi tradizionali di ceramica, parzialmente ricoperti di stoffe, e sculture in bronzo colato che riproducono le teste dei guerrieri del famoso esercito di terracotta di Xi’an, in Cina, rivestite anch’esse di tessuti che, come una seconda pelle, rimandano ai colori originari ormai svaniti dei guerrieri, traghettandoli nell’attualità. Questi lavori, in bilico tra astrazione e figurazione, sono tra le produzioni più interessanti e innovative dell’arte cinese contemporanea, così come Zhang Hongmei può essere considerata tra gli autori più originali e promettenti del panorama artistico cinese. La grande capacità tecnica di Xu De Qi si abbina ad una fantasia ed a una originalità di pensiero unita ad una gioia di vivere; i protagonisti dei suoi lavori sono principalmente giovani ragazze cinesi, star del cinema e della televisione che ammiccano dai suoi dipinti verso un mondo colorato, fantasticamente proiettato verso un futuro tutto da scoprire. In particolare gli ultimi lavori sono una velata critica alla selvaggia proliferazione di case dormitorio che stanno riempendo la Cina visti in contrapposizione con panorami ripresi dalle famose porcellane blu e bianche da cui emergono volti maliziosi ed ammiccanti di giovani ragazze vestite alla moda. I lavori di Xu De Qi sono già molto conosciuti in occidente dove ha esposto con crescente successo sia negli Stati Uniti che in Europa dov’è ormai tra gli artisti cinesi più popolari.

 Zhang Hongmei rappresenta una generazione che, diversamente dalla precedente, non si è adagiata su una facile rilettura della produzione artistica occidentale, ma ha attuato una presa di coscienza della propria storia, recuperando un personale senso estetico e solide qualità pittoriche, attirando così l’attenzione del mercato e della critica più attenti. In quest’ottica Zhang Hongmei rappresenta uno spaccato della recente svolta della giovane pittura cinese, alla ricerca di strade espressive che, senza necessariamente rinnegare la vocazione figurativa, diano voce al sentire delle nuove generazioni. Artista completa e versatile, docente di disegno tessile e vicedirettrice del dipartimento presso la Shandong University, oltre ai dipinti realizza sculture, ceramiche e tessuti. La sua intensa attività espositiva comprende mostre e collaborazioni negli Stati Uniti, nel centro e sud America e, in Europa, al Centre Pompidou di Parigi (2012), all’Istituto Culturale Cinese di Berlino (2012), a quello di Madrid (2013), e alla Biennale di Venezia (2015) nell’ambito del “Friendship Project China” promosso dalla Repubblica di San Marino. Zhang Hongmei, adopera nei suoi lavori tessuti colorati ecologicamente compatibili per creare quegli effetti che richiamano le tecniche della tradizione cinese, dalla pittura ad inchiostro alle carte ritagliate, dimostrando così che si può “fare pittura” con qualsiasi cosa, l’importante è avere un’ispirazione profonda capace d’incuriosire e far riflettere. Le tele esposte evocano, pur con le forme astratte che le popolano, paesaggi naturali, metropolitani, cieli nuvolosi o semplici immagini, filtrati e trasfigurati dal recupero della memoria. Saranno in mostra anche vasi tradizionali di ceramica, parzialmente ricoperti di stoffe, e sculture in bronzo colato che riproducono le teste dei guerrieri del famoso esercito di terracotta di Xi’an, in Cina, rivestite anch’esse di tessuti che, come una seconda pelle, rimandano ai colori originari ormai svaniti dei guerrieri, traghettandoli nell’attualità.

Questi lavori, in bilico tra astrazione e figurazione, sono tra le produzioni più interessanti e innovative dell’arte cinese contemporanea, così come Zhang Hongmei può essere considerata tra gli autori più originali e promettenti del panorama artistico cinese. La grande capacità tecnica di Xu De Qi si abbina ad una fantasia ed a una originalità di pensiero unita ad una gioia di vivere; i protagonisti dei suoi lavori sono principalmente giovani ragazze cinesi, star del cinema e della televisione che ammiccano dai suoi dipinti verso un mondo colorato, fantasticamente proiettato verso un futuro tutto da scoprire. In particolare gli ultimi lavori sono una velata critica alla selvaggia proliferazione di case dormitorio che stanno riempendo la Cina visti in contrapposizione con panorami ripresi dalle famose porcellane blu e bianche da cui emergono volti maliziosi ed ammiccanti di giovani ragazze vestite alla moda. I lavori di Xu De Qi sono già molto conosciuti in occidente dove ha esposto con crescente successo sia negli Stati Uniti che in Europa dov’è ormai tra gli artisti cinesi più popolari.

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