Addio Carla Fracci: scomparsa la regina della danza, eccellenza italiana nel mondo che non dimenticheremo mai

Scomparsa nella notte a seguito di una malattia all’età di 84 anni Carla Fracci, la regina della danza italiana, nata nel 1936 a Milano, dove ha sviluppato la sua carriera studiando nella scuola di ballo della Scala, di cui poi è diventata étoile. Figlia di un tranviere dell’ATM (Aazienda Trasporti Milanesi), inizia a studiare ballo classico alla Scuola di danza del Teatro alla Scala nel 1946. L etoile consegue il diploma nel 1954, poi prosegue la sua formazione artistica partecipando a stage avanzati a Londra, Parigi e New York. Tra i suoi insegnanti c’è la grande coreografa russa Vera Volkova (1905-1975). Dopo solo due anni dal diploma diviene solista, poi nel 1958 è già prima ballerina. Eugenio Montale ha dedicato a Carla Fracci una poesia dal titolo “La danzatrice”.

La Fracci è stata una figura cardine della storia della danza e di quella del Teatro alla Scala, ma anche un personaggio di riferimento nella Milano degli ultimi decenni. La storia fiabesca della figlia del tranviere che con talento, ostinazione e lavoro diventa la più famosa ballerina del mondo ha ispirato generazioni di giovani, non solo nel mondo della danza. Entrata nel 1946 alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala dove studia tra l’altro con Esmée Bulnes e Vera Volkova, Carla Fracci si diploma nel 1954, si rivela al pubblico l’anno successivo sostituendo Violette Verdy nella Cenerentola di Prokof’ev ed inizia una carriera che tocca i maggiori palcoscenici e le più importanti compagnie del mondo, ma in cui la Scala conserva un ruolo centrale. Interprete d’elezione dei grandi balletti romantici e delle nuove versioni dei classici create da Rudolf Nureyev, la Fracci è stata anche dedicataria alla Scala di un numero imponente di nuove coreografie pensate per lei, da Sebastian di Luciana Novaro a La Strada di Nino Rota e Mario Pistoni, Pelléas et Mélisande di Beppe Menegatti, fino a Chéri di Roland Petit, e carismatica interprete dei balletti incastonati nelle opere inaugurali di Stagione: da Guglielmo Tell ai Vespri Siciliani e La Vestale, oltre che protagonista della rinascita di Excelsior.

 

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