Addio a Bruno Vergottini: l’uomo che trasformò un taglio di capelli, anche quelli indomabili di Raffaella Carrà, in un manifesto di libertà

Non erano semplici forbici quelle che scorrevano tra le mani di Bruno Vergottini: erano bacchette magiche capaci di trasformare una donna in un’icona. Si è spento a 90 anni, nella sua casa di Hammamet, l’ultimo erede di una dinastia che ha scritto la storia dell’hairstyling italiano e internazionale.

Negli anni ’60, insieme ai fratelli Celeste e Lina, aprì i saloni che avrebbero cambiato per sempre il modo di intendere la bellezza. Milano, e in particolare via Montenapoleone, diventò il cuore pulsante di una rivoluzione fatta non di tessuti o ricami, ma di linee nette e tagli geometrici: il casco biondo di Caterina Caselli, il carré di Raffaella Carrà, le chiome scultoree di Monica Vitti e Franca Valeri. Ogni acconciatura non era solo un look, ma un gesto politico, un modo di raccontare la libertà femminile che stava esplodendo in quegli anni.

Il suo nome varcò presto i confini nazionali: Londra, Parigi, New York si innamorarono di quel modo di scolpire i capelli, che il Daily Mirror definì senza esitazione “i migliori parrucchieri del mondo”. Con lui, la bellezza diventava architettura e il volto una tela bianca da valorizzare.

Ma Vergottini non fu solo un artista delle forbici. Amava la fotografia, i viaggi e soprattutto la cucina: fu critico gastronomico per Il Messaggero e negli ultimi anni si dedicò ai fornelli con la stessa cura maniacale con cui costruiva un taglio perfetto. “Si muoveva in cucina come davanti allo specchio – racconta la figlia Jill – con passione, rigore e un innato senso del bello”.

Oggi la sua eredità continua proprio con lei, che guida il salone di Milano mantenendo vivo lo spirito di una bottega che non ha mai smesso di essere laboratorio di avanguardia. Perché se la moda passa, l’eleganza del gesto resta. E Vergottini lo sapeva bene: i suoi tagli, come certe canzoni, non invecchiano mai.

In un’epoca in cui l’immagine corre veloce e si consuma in un click, ricordare Bruno Vergottini significa riscoprire il valore di un’arte lenta, fatta di dettagli e coraggio. Un’arte che ha regalato a generazioni di donne la possibilità di guardarsi allo specchio e vedersi finalmente protagoniste.

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Sofia Conti è una giornalista dedicata al benessere e alla bellezza. Ama condividere segreti e tendenze per aiutare gli altri a raggiungere il loro massimo potenziale.