Mancano esattamente dodici mesi all’apertura ufficiale dell’Expo 2025 di Osaka, ma il conto alla rovescia è già iniziato e promette scintille. Nel cuore pulsante del Giappone, dove l’innovazione abbraccia la tradizione, prende forma un’Esposizione Universale che si preannuncia come una dichiarazione d’intenti sul futuro del pianeta — e l’Italia, ça va sans dire, si prepara a fare la sua parte con il consueto savoir-faire.
Tra i 160 padiglioni attesi, quello italiano è già tra i più chiacchierati: un’architettura leggera, ispirata al mare e al Mediterraneo, firmata da Mario Cucinella, che fonde materiali sostenibili, trasparenze e linee fluide in un progetto che è insieme visione e poesia. Ma non è solo questione di estetica: il Padiglione Italia sarà un inno al genio e all’ingegno tricolore, con un focus su sostenibilità, arte, cibo e tecnologia.
Al suo interno, un viaggio immersivo che celebra la bellezza come motore del cambiamento, mescolando Leonardo da Vinci e intelligenza artificiale, Michelangelo e mobilità green, artigianato antico e robotica applicata. Un racconto sensoriale e visionario, capace di mostrare il meglio del nostro Paese non solo come scrigno di meraviglie, ma come laboratorio creativo di soluzioni globali.
Con il tema “Designing Future Society for Our Lives”, l’Expo Osaka 2025 non sarà soltanto una vetrina globale, ma un laboratorio vivo dove architetti, scienziati, designer e visionari ripensano il mondo di domani. E l’Italia, tra un passato glorioso e una vocazione naturale all’avanguardia, si candida ancora una volta a essere protagonista del futuro.
Perché sì, se il mondo sogna in digitale, l’anima di quel sogno ha ancora il suono di una parola antica e bellissima: bellezza.