1954-2014: il Rock compie 60 anni. Tanti sono passati dal 1954, anno in cui Bill Haley & his Comets eseguirono per la prima volta Rock around the clock. Il rock era nato e cambiò il modo di pensare e di fare musica.
La summa di questa epopea è Il Dizionario del Pop-rock 2015, con oltre 35mila dischi e più di 2300 artisti recensiti. Un compendio di album e artisti con tutte le ramificazioni di musiche e stili discendenti dalla grande, originaria, radice che porta il nome di Rock&Pop.
E nell’anno della celebrazione del Rock il Dizionario, edito da Zanichelli, incorona proprio un rocker come miglior artista dell’anno, dedicandogli la copertina: Luciano Ligabue.
Per gli autori Enzo Gentile e Alberto Tonti, il cantautore è stato “in assoluto il protagonista più meritevole della stagione passata”. Un riconoscimento grazie al suo album “Mondovisione” al quale il Dizionario ha dato cinque stelle (il massimo voto): una manciata di canzoni che “impongono l’assegnazione di capolavoro al “mediano” del Rock” come scritto sulla scheda nel volume.
Ma com’è cambiata la musica in questi ultimi anni? Intanto il 2014 è stato l’anno dei ritorni e delle riedizioni: Curre Curre Guagliò 2.0 dei 99 Posse, riproposizione dell’album di 20 anni fa che rese celebre il gruppo partenopeo. Anche gli Afterhours hanno celebrato se stessi rieditando Hai paura del buio?, il disco del 1997. Entrambi gli album rivisti e interpretati da ospiti eccellenti. Ma su tutti troneggia Fabrizio De Andrè, nello specifico all’edizione che celebra il trentennale del capolavoro del cantautore genovese, Crêuza de mä 2014 : “La forza di un album che rimane saldamente ai primi posti nella storia della canzone italiana”. Cinque stelle, il giudizio del Dizionario, come 30 anni fa per quello che è “Probabilmente la massima opera realizzata in Italia nel campo della Canzone” come riporta la scheda del album versione 1984.
E cosa offre il nuovo panorama musicale? Ognuno può farsi la propria idea sfogliando le schede delle oltre 120 “new entry” che provengono dai più disparati generi. A dimostrazione che il “pop-rock” è un po’ casa di tutti. C’è tanto hip-hop: Fedez (fresco coach di X-Factor), Clementino i Club Dogo, Snoop Doggy Dogg; il nuovo album di Frankie Hi Energy Mc: Esseri Umani; il cantautore e rapper belga Stromae.
Le figlie dei talent show: Alessandra Amoroso, Emma Marrone e Giusy Ferreri (Amici o altri reality possono essere un trampolino, ma per essere iscritti nel Dizionario, bisogna avere il vero “talent” come loro). Ma anche il virtuoso della chitarra Joe Bonamassa, Sixto Rodriguez (il cantautore riscoperto dal documentario premio-Oscar, “Searching For Sugar Man”), Pharrell Williams, l’uomo d’oro dell’industria discografica Usa (es. il tormentone “Happy”) e uno dei più interessanti innovatori del Pop/Rap; il metal prog degli Avenged Sevenfold; l’artista africano Bombino e il gruppo tuareg dei Tinariwen. Ancora: Squallor, Offlaga Disco Pax, Massimo Volume, Virginiana Miller, Zibba & Almalibre e molti altri…
Di ogni artista il Dizionario dà una breve introduzione biografica. Di tutti gli album, organizzati in ordine cronologico, vengono forniti anche l’anno di produzione, la casa discografica e una valutazione espressa sinteticamente in stellette.
E di stelle, il pieno l’ha fatto Paolo Nutini. Per il suo terzo lavoro in studio ha ottenuto il massimo consenso del Dizionario e anche un augurio: “abbandonando alcuni vizi esposti dal vivo, può diventare ancora più grande di adesso”. Cinque stelle anche al mai Consenso di critica (quattro stelle) a Museica di Caparezza: “Disco dopo disco Caparezza forgia quella che è già, o potrà essere, la migliore realtà italiana del teatro-canzone d’autore”; ai cantautori: Dente per il suo Almanacco del giorno prima, Mannarino per Dal Monte. E premiano il ritorno di uno della “vecchia scuola”, il Fibrillante Eugenio Finardi, un pugno di “Storie sincere, di vita vissuta, di sofferenza, di denuncia, di riscatto: di rinuncia mai”.
Andando oltre confine, convince il nuovo progetto del leader dei Blur e Gorillaz, Damon Albarn, Everyday Robots. Quattro stelle per l’artista anglosassone per il quale “La voglia di sperimentare è sempre la stessa, stando ben attento però a non tradire le proprie origini”. E quattro sono per AM degli Arctic Monkeys (“un album quasi perfetto”). Morning Phase di Beck. E per il ritorno in grande stile di David Crosby, il cui Croz è un album “fuori dai binari della nostalgia e insospettabilmente moderno”.
Bocciato Live At The Royal Albert Hall March 2010 che doveva celebrare la reunion degli Suede, ma dove il frontman Brett Anderson “canta in modo penoso”. Una sola stella.
Mentre John Frusciante… dopo essere uscito dal gruppo… non riesce a trovare la sua strada “ Purtroppo l’ex Red Hot Chili Peppers continua nella sua insistita, solitaria ricerca all’interno dell’Elettronica. Senza trovarvi risposte chiare. Un cul de sac privo di soddisfazioni e risposte alla domanda: “Perché lo fai?””. Due stelle per il suo Enclosure. Stesso giudizio per i Kaiser Chiefs “Un ritorno deludente” il loroEducation, Education, Education & War.