Retrospettiva: rileggendo “Un posto nel mondo” il terzo romanzo di Fabio Volo

Un posto nel mondo di Fabio Volo è uno di quei libri che vorremmo sempre leggere perché ci fanno sentire meno soli sapendo che in giro c’è tanta gente come noi.

La storia del protagonista, Michele, giornalista-scrittore trentacinquenne, si intreccia con quella di altri personaggi del racconto e, lungo un appassionante filo di eventi, giunge all’epilogo in cui, almeno lui, troverà il Suo posto nel mondo.

A momenti drammatici e a volte addirittura commoventi si alternano altri divertenti e bizzarri, o a volte solo pezzi di vita vissuta, forse semplici ma non banali; momenti che per lo meno in parte abbiamo vissuto in molti.

In queste pagine c’è tutta la verità della vita di gente comune e si afferma ciò che ormai dovremmo sapere, cioè che dietro ogni nuvola splende il sole e che la felicità senza sofferenza non pare appartenga al genere umano.

Ci sono persone che per ri-trovare se stesse, come cantava Venditti riferendosi agli amori, “fanno dei giri immensi e poi ritornano”, altre invece devono spostarsi di poco, non solo fisicamente parlando, perciò si capisce che non esiste una ricetta valida per chiunque per trovare il proprio posto nel mondo, ma forse l’esperienza unita alla determinazione, la fede e la sete di conoscenza aiutano a trovare il proprio scopo.

Patrizia Pecoraro

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