Recensione: “17 anni e come uscirne vivi” l’adolescenza ed i suoi drammi raccontati al cinema

Uscito nelle sale americane nel novembre 2016 e disponibile nelle sale italiane dal in Italia dal 30 Marzo, “17 anni e come uscirne vivi”(titolo originale The edge of seventeen) è un altro dei tanti film appartenenti al genere delle teen comedies ormai tanto in voga all’interno del panorama cinematografico internazionale e affronta la tematica della solitudine adolescenziale.

Nonostante delle inevitabili similitudini con un film del passato che prende nome di “Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile” , “17 anni e come uscirne vivi ci offre uno spaccato più semplice di quello che è il problema della depressione giovanile e lo fa servendosi di un azzeccato humour e un ottimo cast. La protagonista, Shailee Steinfeld è un’esordiente nel ruolo da protagonista ma riesce incredibilmente nei panni della complicata Nadine riuscendo a tenere incollato lo spettatore sulla sedia fino all’arrivo dei titoli di coda mostrandoci delle ottime doti attoriali che son riuscite perfettamente a ricreare i modi di fare tipici dell’età liceale.

La trama di certo non brilla per originalità però ciò che colpisce è il percorso della giovane Nadine verso la “guarigione/crescita”.

Il film narra appunto le vicende di questa giovane diciassettenne di nome Nadine che,dopo aver scoperto della relazione fra la sua migliore amica e il fratello da lei tanto odiato, decide di chiudersi in sé stessa cadendo in depressione ma riuscendo poi, grazie ad incontri fortuiti,mettendosi in gioco e soprattutto grazie ad una nuova figura paterna interpretata dal suo professore, a rinascere e riscoprire le sue potenzialità rimaste forse sopite da una dipendenza creatosi con la sua vecchia amica Krista.

In conclusione , “17 anni e come uscirne vivi” è una rappresentazione in chiave contemporanea di “Un giovane Holden” declinato al femminile che insegna ai ragazzi ad andare al di là del loro sentire, spesso così amplificato a causa della giovinezza stessa, puntando sul dialogo con gli altri e sulla riscoperta stessa dell’altro visto non più come essere perfetto, senza alcun problema, ma ugualmente insicuro e desideroso di affetto.

Ester Genovese

RASSEGNA PANORAMICA
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