Museo Gipsoteca Canova presenta “Riflessioni contemporanee” , fra gli artisti che partecipano Sergio Giromel

Ha inaugurato sabato 17 gennaio 2015 la mostra collettiva di forte risonanza presso una location istituzionale di grande fama, il Museo Gipsoteca Canova a Possagno, organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes dal 17 gennaio al 10 febbraio 2015. All’evento inaugurale di “Riflessioni contemporanee” ha partecipato l’illustre critico Vittorio Sgarbi. Nel prestigioso allestimento sono visionabili anche alcune suggestive opere pittoriche di Sergio Giromel.

L’artista ha scoperto la vocazione innata per la pittura fin dall’infanzia seguendo gli insegnamenti di Mario De Tuoni e altri autorevoli maestri d’arte di Treviso. Appassionato studioso del colore e dei suoi effetti visivi, ha approfondito alcune tecniche personalizzate dipingendo ad olio i paesaggi ispirati alla marca trevigiana e all’Italia del Nord.

Su di lui Sgarbi ha dichiarato “La pittura è lo strumento di conoscenza con cui Giromel converte la natura da lui percepita e meditata, troppo vasta e complicata per poter essere spiegata nella prosa di un discorso verbale, nella sintesi dell’astratto lirico, il campione a cui intuitivamente riconosce la possibilità di poter rendere il senso del tutto, diventando il suo correlativo estetico. È un cezanniano viscerale, talmente interiorizzato da non distinguere più l’esempio del maestro da se stesso. Ma accanto al post impressionismo, accanto a un naturalismo francese a cui Nicolas De Staël fornisce il punto di massimo avvicinamento all’astrazione, accanto dunque a una pittura interpretata come visione dell’apparente, mantiene saldo il rapporto anche con una tradizione italiana, che riconosce al disegno la facoltà di estraniare l’oggetto dalla realtà che dovrebbe rappresentare. Per Giromel il Piave corrisponde a un preciso luogo geografico dai sapori intensi, eterni, familiari, per chiunque abbia avuto a che fare con quell’habitat, di cui avverti l’aria umida e frizzante anche quando non lo vedi, i rumori acquatici intervallati da profondi silenzi, anche quando non lo senti”.

 

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